nato alla fine dell'Ottocento, fu impresario teatrale, consigliere di società finanziarie per la gestione di aziende teatrali e commerciali, della società del teatro drammatico di Roma. Considerato criticamente da Pirandello come il dominus dei teatri italiani, protetto da Bottai, cadde in disgrazia nel 1935 per essere poi riabilitato da Mussolini.