I giorni incantati
In appendice “Le Pleiadi“ e due lettere inedite
Prezzo € 20.90
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I giorni incantati - Cartaceo | € 20.90 |
Usciti nel dicembre del 1930 presso Grazzini di Pistoia, I giorni incantati inauguravano la collana «Nostro Novecento», promossa dallo stesso Fallacara con l’intento di adunare scrittori cattolici che, attenti alle nuove forme letterarie, rimanessero però fedeli alla concezione scolastica dello splendor veri, così da rendere la propria arte «espressione di tutto l’uomo». E difatti, intrise di una profonda sensibilità religiosa e nondimeno dense di richiami alla più significativa letteratura contemporanea, come un «cantico della creazione» le prose liriche dei Giorni incantati celebrano l’armonia e la bellezza del mondo, dono mirabile del Creatore.
«Incantati» sono i giorni in cui il poeta, in uno stato di grazia edenica, partecipa alla primigenia «alba di stupore»; e così l’ora del mattino, il risveglio primaverile, il tempo della fanciullezza rappresentano i momenti privilegiati per cogliere e rinnovare quel fiat genesiaco. Lo sguardo di Fallacara si posa, allora, estatico, sui piccoli figli, abitanti di un’età innocente: in dialogo con le poesie delle Pleiadi, pubblicate nei Firmamenti terrestri l’anno precedente, ecco profilarsi, allora, tra le pagine dei Giorni incantati, i ritratti di Maria Grazia, Leonello e Ilaria. Da padre, il poeta ritorna quindi alla propria infanzia e a quella della sua terra: retrocedendo fino agli albori del mondo, fa rinascere la Puglia dagli abissi del mare, e la fa rivivere, vibrante di luce e di sole, nella sua primitività. Con abili tocchi di pennello, come quelli che imprime, densi di colore, sulle sue tele, Fallacara stende sulla pagina i bianchi e gli azzurri, che attinge dalla tavolozza del mare e del cielo; illumina le sue prose degli infiniti riflessi del raggio solare, vi incastona inaspettate sfumature di metalli e minerali. Fino a disvelare nella natura il sigillo inconfondibile del suo Creatore. Di qui si sale alle solenni altezze delle Dolomiti, in cui il sublime si manifesta in tutta la sua impetuosità vertiginosa: «il fiat e il nihil coesistenti». In questo spettacolo quasi apocalittico Fallacara intravede l’attesa di una terra nuova, promessa alla fine dei tempi.
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Supporto cartaceo (libro)
Pagine xlvi-94
ISBN 9788863725285
Anno 2013
Numero in collana 5