(1890-1963), fu per molto tempo insegnante di lettere a Firenze. collaboratore di «Lacerba», dopo una giovanile esperienza nelle file dell’avanguardia poetica, fece parte del gruppo fiorentino del «Frontespizio» e in questa fase s’impegnò nella produzione di prose liriche di intonazione futurista e cubista. Dopo l’esperienza della guerra attraversò una crisi spirituale e fu protagonista di una profonda conversione percepibili nella successiva produzione poetica, che rispondeva sempre più a un’ispirazione religiosa e si esprimeva secondo lo stile e i modi dell’ermetismo.