Le fatiche di Benedetto XIV

L’impegno in curia negli anni giovanili, gli episcopati e il governo della Chiesa universale sono stati la linfa di cui si è nutrito l’mpegno intellettuale di Prospero Lambertini - Benedetto XIV. I principali trattati del papa bolognese, eletto nel 1740 e rimasto al timone della “navicella di Pietro” fino al 1758, sono il frutto di una genesi ventennale e di arricchimenti successivi. Nel lavoro di scrittura, l’autore del De Servorum Dei beatificatione et Beatorum canonizatione, del De Synodo Dioecesana e del De Sacrificio Missae si è mantenuto in stretto contatto con l’erudizione ecclesiastica; ha richiesto la lettura critica di specialisti di teologia, diritto, medicina; si è avvalso della collaborazione di intellettuali organici alla Santa Sede per la revisione linguistica, la correzione delle citazioni, l’arricchimento degli apparati documentari e bibliografici. Innervate di ortodossia romana e al contempo dalla fiducia nella razionalità del diritto, le fatiche di Benedetto XIV rappresentano il concreto dispiegamento del progetto di fare della cultura uno strumento di governo.