(1892-1975) fu tra i personaggi di spicco della vita giornalistica italiana del Novecento italiano, dal primo al secondo dopoguerra. Fu prima lettore appassionato ed entusiasta delle riviste prezzoliniane «La Voce» e «Lacerba», poi nell’ottobre 1919 fu assunto come redattore e inviato speciale dal quotidiano il «Mezzogiorno» di Napoli. Alla vigilia della marcia su Roma, si consumò la rottura definitiva con Mussolini, dopo una intensa collaborazione giornalistica col suo «Il Popolo d’Italia». Appena liberata Roma, fu al fianco di Renato Angiolillo nella creazione del primo quotidiano dell’Italia libera, «Il Tempo», di cui divenne vicedirettore.