La congiura dei principi napoletani

L’edizione critica del De parthenopea coniuratione, composta dal Vico nell’anno 1701 ma non pubblicata in vita, è oggetto di un intervento di restauro e di reinterpretazione dei codici, fondato su criteri filologicamente e rigorosamente prefissati e si discosta dai testi prodotti da Nicolini. Il particolare pregio di tale edizione critica consiste nella motivata scelta di servirsi di entrambe le due differenti stesure vichiane. Per la prima stesura la segnalazione delle varianti è stata compilata su nove codici esistenti, per la seconda redazione la curatrice si è avvalsa dell’unico codice con correzioni autografe conservato presso la Società napoletana di storia patria. La collazione operata sui codici sovverte l’ordine di dipendenze dei codici proposto dal Nicolini, prospettando una genealogia del tutto inedita. L’edizione presenta, dunque, un testo che si potrebbe a ragione definire del tutto nuovo, costituito da entrambe le redazioni a fronte, delle quali la prima rende conto in apparato dei nove codici fortemente contaminati dalla circolazione delle numerose copie manoscritte; la seconda redazione, invece, presenta e conserva molti tratti caratteristici, e cioè correzioni e aggiunte marginali, anche autografe del Vico. Su questa seconda stesura viene altresì approntato, alla fine del volume, il lavoro di traduzione.