Il medico e il professore

Nel 1958 Nicola Del Bello, affermato primario e professore universitario, invia a Giuseppe Prezzolini una poesia. Sembrerebbe uno di quei gesti inconsulti destinati a cadere in un imbarazzato silenzio. Inaspettatamente invece Prezzolini risponde. È questo l’innesco di uno straordinario rapporto di stima e complicità che, sull’onda dei cambiamenti di un’epoca, accompagnerà i due per quasi un ventennio. Ma questo carteggio, così vicino a un romanzo, è soprattutto l’arena di un prezioso confronto filosofico, sull’attualità e la letteratura tra due brillantissimi dilettanti uniti in un’amicizia che, come scriverà Prezzolini con slancio, «nei nostri giorni di generale commercio di ogni cosa rimarrà tra le memorie più care di questo paese».

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