Le crisi transatlantiche

 

Nel corso degli ultimi 60 anni vi sono stati frequenti momenti di tensione e scontro tra gli Stati Uniti e i loro partner europei. Nel tempo si è però sedimentata tanto in Europa quanto negli Stati Uniti l’idea che l’alleanza atlantica avesse un contenuto non solo politico, diplomatico e militare; che essa costituisse l’incarnazione istituzionale di un destino comune, finalmente realizzatosi. Ciò non fu messo in discussione nemmeno dopo il 1989, quando anzi si ritenne che l’Occidente, avendo vinta la guerra fredda, fosse più che mai l’indiscusso orizzonte del futuro. La crisi esplosa all’inizio del 2003 sull’invasione dell’Iraq (e più in generale sulla gestione della “guerra al terrore”) ha improvvisamente aperto nuovi interrogativi: non tanto sulla NATO in quanto tale, ma sul desiderio e l’utilità di proseguire nella partnership che negli ultimi 60 anni ha definito l’idea stessa di Occidente. Il volume discuta e confronta alcune delle principali crisi atlantiche dell’ultimo sessantennio, per cercare di comprendere quanto vi sia di nuovo e quanto di antico nelle recenti tensioni tra Europa e Stati Uniti.

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