De secta «spiritus libertatis» in Umbria saec. XIV
Disquisitio et documenta
Prezzo € 22.80
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De secta «spiritus libertatis» in Umbria saec. XIV - Cartaceo | € 22.80 |
Bentivenga da Gubbio entrò nell’Ordine dei Francescani acquisendo grande considerazione e stima per la santità della sua vita. Successivamente fu a capo dei seguaci dello ‘Spirito della libertà’, setta che, nata in Umbria, acquisì una sua fisionomia precisa, e le cui principali affermazioni erano l’inesistenza dell’inferno, la possibilità che l’anima perda il desiderio di questa vita e la libertà dell’uomo di fare ciò che vuole, anche di avere rapporti carnali «absque excusatione matrimonii», perché tutto è voluto e operato da Dio. S. Chiara da Montefalco fu la prima a denunciare Bentivenga quale eretico al cardinale Napoleone Orsini, e a portare al suo arresto nel 1307. Ma anche dopo la condanna, la setta dello ‘Spirito della libertà’ continuò sicuramente ad avere seguaci, come si deduce dalla bolla Dilectus Domini emanata nel 1311 da Clemente V e dal fatto che in quell’anno Rainerio, vescovo di Cremona, veniva nominato inquisitore nella valle di Spoleto al fine di estirpare l’eresia. In questo volume l’autore, sulla base delle fonti documentarie a disposizione, ripercorre la vicenda umana e spirituale di Bentivenga. I documenti presi in considerazione e la lucidità con la quale descrive le coordinate fondamentali della setta fondata dal frate di Gubbio e i provvedimenti presi dalla Chiesa ufficiale per debellare l’eresia, ne fanno orami un classico della storia medievale e un punto di partenza imprenscindibile per chi voglia studiare la storia di quest’ordine religioso.
Dettagli supporto
Supporto cartaceo (libro)
Pagine xii-116
ISBN 9788884987921
Anno 1943
Numero in collana 3