(Livorno 1870 - 1929) rimase prigioniero dopo la pesante sconfitta nella battaglia di Adua del 1896. Dopo due anni, fece parte del 57° reggimento di fanteria Abruzzi a Sulmona, per poi essere aggregato al distretto di Lucca. Fu capitano dei granatieri durante la Prima guerra mondiale ma, al suo termine, abbandonò il servizio militare per dedicarsi all'editoria e all'attività di storico e memorialista. Tra le sue opere ricordiamo: La vita di Giuseppe Garibaldi narrata al popolo (1907), Frammenti de' miei ricordi d'Affrica (1912) e Il primo re di casa Savoia, Vittorio Amedeo II, re di Sicilia 1713-1719. Studio Storico (1916).