alias Domenico Comba. Medico di origine quasi certamente piemontese, non se ne conoscono gli estremi biografici, ma visse tra l’ultimo quarto dell’Ottocento e la prima metà del Novecento. Nella veste di clinico, patologo ed epidemiologo condusse lunghi viaggi di ricerca in Sudamerica, di cui serbò memoria nello pseudonimo utilizzato per firmare i suoi interventi pubblicistici. Intellettuale eclettico e antifascista, prima del pamphlet sulla Società degli Apoti uscito per Gobetti, aveva pubblicato, oltre ad alcuni testi scientifici, la novella Psicopoli (1905), Genio, scienza ed arte e il positivismo di Max Nordau (1899), Lettere sul divorzio (1903), Discorso inutile: divagazioni logiche e psicologiche di un piagnone (1919). L’ultimo suo contributo conosciuto è Colloqui con un lampione (1930), una satira sulle aporie della condizione medica nell’economia di mercato.