(Pesaro 1920 - Roma 2000) scolaro di Giorgio Pasquali, ha insegnato Letteratura latina e Filologia classica nelle Università di Urbino e Roma “La Sapienza”. Alla conoscenza sicurissima delle lingue classiche e ad una sensibilità metrica rara ha unito singolari doti di critico del testo con la capacità di proporre congetture semplici e perciò convincenti. La sua attività scientifica ha spaziato dalla classicità greca fino al Rinascimento; ha lasciato contributi duraturi alla letteratura latina arcaica e tarda, alla filologia medievale e umanistica, a Dante. Ma soprattutto ha praticato l’arte della collaborazione scientifica disinteressata, che è il lascito più prezioso del suo magistero nei confronti di allievi, amici, colleghi.