(Trieste 1885 – Milano 1957) è stato un attivista politico e giornalista. Lavora presso le redazioni del «Tempo», «Italia del Popolo», «Rivoluzione liberale» e «Il Secolo» come inviato di guerra. Con l’avvento del fascismo passa al «Corriere della Sera» sul quale pubblica un lungo reportage In Brasile. La copiosa produzione libraria riguarda principalmente i Paesi in cui è stato inviato, con particolare attenzione all’est Europa e all’URSS. Dopo la liberazione diventa direttore dell’«Italia del Popolo» e nel 1946 viene eletto alla Costituente.