laureato in Ingegneria, ma dai molteplici interessi, filosofici, storico-religiosi ed esoterici, negli anni Venti del Novecento redasse, per i «Quaderni della Voce», Il libro della noia (Firenze 1921) e Il Concilio delle anime. Fantasia terrestre (Firenze 1923). Pubblicò Il dono di Lucifero (Torino, 1925), presso Piero Gobetti, il quale accolse sulla «Rivoluzione Liberale» e sul «Baretti» anche alcune corrispondenze da Barrow-in-Furness, dove l’autore soggiornò per un breve periodo.
Legato ad intellettuali antifascisti liguri, si avvicinò al filosofo Giuseppe Rensi e a Ernesto Buoanaiuti, per aderire poi, nel secondo dopoguerra, al Partito comunista italiano, da una posizione indipendente.
Reintegrato nei cantieri navali Ansaldo, da cui era stato allontanato al varo delle leggi razziali, per via delle sue origini ebraiche, collaborò con il giornale di fabbrica «La Nave».