(Cerignola 1893 – Milano 1942) è stato un prolifico collaboratore delle principali riviste del suo tempo, tra cui «La Voce» di Giuseppe Prezzolini, «l’Unità» di Gaetano Salvemini, «Lacerba» di Giovanni Papini e Ardengo Soffici. È dalle pagine dei suoi articoli che trapela quella vena futurista e interventista che lo spinge a partire per il fronte allo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Al ritorno dal conflitto, dopo aver conosciuto anche Benito Mussolini, pubblica l’eterogenea raccolta di testi Albinea e inizia a collaborare con Piero Gobetti, sia alla rivista «La Rivoluzione Liberale» sia alla casa editrice gobettiana per i cui tipi pubblicherà Il problema italiano.