è lo pseudonimo di Alberto Colini, anarchico, interventista nel 1914, richiamato alle armi nel 1915. Nel dopoguerra risiede a Milano, dove cerca di entrare in contatto con Mussolini per collaborare a «Il Popolo d’Italia ». Mantiene contatti epistolari con Romain Rolland e André Gide, con i futuristi e con intellettuali quali Piero Gobetti, Giovanni Papini e Benedetto Croce, che cura la prefazione di Virgia Evangelica. Nel 1933 lascia l’Italia e si reca in Francia e in Spagna. A Barcellona vive da indigente frequentando l’ambiente antifascista, e allo scoppio della guerra civile si iscrive alla Federazione Anarchica Iberica. Fuggito in Francia, nel 1941 è internato nel campo di concentramento di Argelès. Nel luglio 1942, riconsegnato alle autorità italiane, è tradotto a Terni e condannato a cinque anni di confino a Ventotene, quindi viene di nuovo internato. Liberato nel settembre 1943, muore a Roma il 28 febbraio 1953.