(Milano, 1801 – Castagnola, Lugano, 1869), intellettuale e uomo politico, fu allievo e amico di Gian Domenico Romagnosi. È il maggior esponente del positivismo italiano, cui – in particolare attraverso il periodico «Il Politecnico» da lui fondato e diretto – seppe imprimere un indirizzo pragmatico e sociale. Di idee federaliste, repubblicane ed europeiste, fu a capo del Consiglio di Guerra durante le Cinque giornate di Milano del 1848, al termine delle quali si ritirò a Lugano, dove negli anni seguenti insegnò presso il liceo locale. Tra le sue opere le Notizie naturali e civili su la Lombardia (1844), La città considerata come principio ideale della istorie italiane (1858), Psicologia delle menti associate (1859-1866).