Achille Giovanni Cagna

(Vercelli 1847-1931) autodidatta, grazie all’amicizia con Giovanni Faldella entra in contatto l’ambiente letterario del secondo Ottocento. La sua produzione caratterizzata da una originale vena umoristica gli ha meritato un posto di rilievo nei Racconti della Scapigliatura piemontese raccolti da Gianfranco Contini. Definito da De Amicis «il Balzac italiano», le sue opere più riuscite Provinciali (1886), Alpinisti ciabattoni (1888) e La rivincita dell’amore (1891), ristampate da Piero Gobetti nel 1925, vennero recensite da Eugenio Montale che, con altri, vide in Cagna un autore paragonabile a Daudet e Flaubert.