«Seppur limitata nello spazio e nel tempo, l’esperienza fascista è pur stata una particolare e significativa espressione del mondo moderno. Per fare con essa i conti e darne un giudizio criticamente...
«Seppur limitata nello spazio e nel tempo, l’esperienza fascista è pur stata una particolare e significativa espressione del mondo moderno. Per fare con essa i conti e darne un giudizio criticamente fondato, occorre aver ben presente la trama generale di quel mondo, al cui interno quella esperienza si colloca. In altre parole, occorre portare lo sguardo sull’insieme dell’età contemporanea e conoscerne i problemi (…) Storia del fascismo e storia d’Italia sono tra di loro troppo strettamente intrecciate, perché si possa comprendere il carattere del fascismo, il suo percorso e il suo successo, senza fare al tempo stesso i conti con l’insieme delle vicende italiane» (dalla
Premessa al volume
Storia e storiografia. Approssimazioni per lo studio dell’età contemporanea).
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Roberto Vivarelli è mancato il 14 luglio. Allievo di Federico Chabod e Gaetano Salvemini, professore emerito di Storia contemporanea, fu un profondo conoscitore del movimento fascista che, per usare le sue parole, «fu il frutto e non la causa del declino delle nostre libere istituzioni». Personaggio di primo piano della cultura italiana del XX secolo, la sua vasta produzione scientifica si distingue per il ricorso rigoroso alle fonti e l’onestà intellettuale. Legato da profonda amicizia all’editore Federico Codignola, nel 2004 pubblicò per le Edizioni di Storia e Letteratura
Storia e storiografia. Approssimazioni per lo studio dell’età contemporanea, una raccolta di saggi che ancora oggi rappresentano un punto di partenza di grande valore – soprattutto dal punto di vista metodologico – per chi voglia comprendere a fondo la storia più recente.